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VIA DELLE CASE POPOLARI 4

Giuseppe seguì il sindacalista con lo sguardo mentre si allontanava lungo l’argine. Le luci del tramonto si rifrangevano adesso nelle acque del fiume che scorrevano lente, opache. Una volta, ai tempi dell’Osteria alle Crode quest’acqua si poteva bere, pensò Giuseppe. Il tempo era passato, un’idea aveva rincorso un’altra idea, un ricordo aveva chiamato un altro ricordo. Era ora di tornare a casa.

Accese il camino e si sedette in poltrona.

Guardò la foto di quando era andato in bici dal Papa, prese un libro e iniziò a leggere.

"Il 30 maggio 1870 era già estate, sull’Atlantico un minimo barometrico avanzava in direzione orientale incontro a un massimo incombente sulla Russia, e non mostrava per il momento alcuna tendenza a schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le isòtere si comportavano a dovere.

Proprio quel giorno, del quale nessun documento, se non di fantasia, ci informa se ci fosse il sole, nacque a San Vendemiano Ferdinando Zoppas. Otto anni più tardi, a Sedico, in provincia di Belluno venne alla luce la sua futura sposa: Maria Buzzati. I due si incontrarono a Mareno, dove lei era andata ad abitare. Il matrimonio fu celebrato nella chiesa del paese il 14 dicembre del 1901 da monsignor Giovanni Barro. La giovane famiglia si trasferì quindi a Spresiano dove Ferdinando lavorava come fabbro. Lo spirito d’impresa era nell’aria. La Bortolo Lazzaris & C. era conosciuta in Europa e in America. I suoi parquet erano dei capolavori e coprivano i pavimenti dei palazzi del Governo, di alberghi e ville. Anche la Cartiera di Giovanni Brunelli era un bell’esempio d’impresa con i suoi 70 operai.

I figli vennero subito, tre, e maschi. Al parto assistette Anna Dalla Pace la nutrice del paese, che aiutò a venire al mondo Francesco Zoppas il 12 novembre del 1902, Riccardo Augusto il 15 dicembre del 1903 e Gino il 4 febbraio del 1906.

I bambini vennero battezzati da don Primo Tognana nella chiesa della Santissima Trinità di Spresiano, che molti secoli prima, nel 1330, era piccola e modesta e si trovava sul ciglio del Piave, nelle terre dei Conti di Collalto.

A Spresiano la famiglia di Ferdinando Zoppas abitava in via delle Case Popolari 4".

 

BIBLIOGRAFIA

L. Caniato, G. Baldissin Molli, Conegliano, Canova, Treviso 1987.

Cerimonia di intitolazione della nuova piazza di Conegliano ai fratelli Francesco, Augusto e Luigi Zoppas., filmato, Conegliano 1996.

V. Cossato, La zeta degli Zoppas illumina Hong Kong, "Il Gazzettino", 28 luglio 1963.

F. Dall’Armellina, Le relazioni industriali alla Zanussi di Susegana 1976-1986, tesi di laurea, Trento 1987-1988.

I. Dalla Costa, S. Marchesin, Controcatena, Conegliano 1981.

R. Diemoz, Dal decollo industriale alla crisi dello sviluppo, Il Mulino, Bologna 1984.

T. Faravelli Giacobone, P. Guidi, A. Pansera, Dalla casa elettrica alla casa elettronica, Arcadia edizioni, Milano 1989.

P. Feltrin, I primi quarant’anni della Cisl, Csc, Santa Lucia di Piave 1990.

P. Feltrin, A. Miolli, La scoperta dell’antagonismo, Marsilio, Venezia 1981.

P. Ginsborg, Storia d’Italia 1943-1996, Einaudi, Torino 1998.

"Giornale del Mattino", Il premio Mercurio d’oro 1964 alla Zoppas, 29 luglio 1964.

I fratelli Zoppas a Conegliano, pieghevole di presentazione della mostra fotografica, Tipografia Scarpis, San Vendemiano 1996.

"Il Gazzettino", Morto a 64 anni l’industriale Luigi Zoppas, 24 maggio 1970.

"Il Gazzettino", I funerali di Luigi Zoppas, 26 maggio 1970.

P. Martinuzzi, N. Nanni, Lino Zanussi, Studio Tesi, Roveredo in Piano 1993.

C. Medail, Zorro, La leggenda massonica ispirata a un avventuriero del Seicento, "Il Corriere della Sera", 23 novembre 1999.

R. Rinaldi, Cronologia realizzativa degli stabilimenti e filiali Zoppas in Italia dalle origini all’anno 1970, testo inedito, Conegliano 18 novembre 1999.

G. Simionato, Spresiano, Marini Editore, Villorba 1990.

G. Zoppas, Ex cura competitionis industriae salus, Grafica 10, Città di Castello 1998.

 

Ringraziamenti

Un ringraziamento particolare a Daniela Zamburlin responsabile del Centro Documentazione Dati e Archivio Storico de "Il Gazzettino" per l’insostituibile collaborazione, a Paolo Feltrin docente di Scienza dell’Amministrazione all’Università di Trieste per i suoi fondamentali contributi, all’ingegner Remigio Rinaldi per l’inedita relazione tecnica, a Giuseppe Campanale della Camera di Commercio di Treviso e a Giancarlo Granziero de "Il Gazzettino" per la loro preziosa disponibilità.

Esprimo sincera riconoscenza a Franco Dall’Armellina, Pierluigi Donadon, Toni Giandon, Nerina Lazzarin, Silvano Pellarin, Giuliano Simionato, Gino Toffoli e al parroco di Mareno di Piave per il reperimento delle fonti.

Il tesoro dei ricordi appartiene a Giuseppe Bet, Remigio Rinaldi, Giovanni Bernardi, Aldo Padoin, Nerina Lazzarin, Livio Bosi, Oreste Chizzolini. Grazie.

Un rigraziamento speciale agli amici Laura Ciabatti, Loris Tessari, cui devo il titolo del libro, e a mia moglie